Negli ultimi anni grande interesse hanno suscitato i disturbi dell'apprendimento, in particolare per la loro
rapida diffusione.
Possiamo distinguere tra: dislessia, disgrafia, disortografia, disturbo specifico
della compitazione e discalculia che finiscono sotto il nome di DSA (Disturbi Specifici dell'Apprendimento).
Ampliando lo sguardo, troviamo bambini che, pur non presentando DSA, hanno Bisogni Educativi Speciali - BES
(Casi di disabilità, iperattività o semplicemente svantaggi economico-sociali), in questo caso è previsto un
Piano Didattico Personalizzato – PDP, che agevoli l'individuo nel percorso dell'apprendimento.
Il ruolo
dello psicologo in questo contesto è quello di riconoscere i disturbi o le esigenze del suo paziente, in equipe
con gli altri professionisti: logopedisti e neuropsichiatri infantili. Tuttavia il lavoro non si conclude con la
diagnosi ma deve proseguire nel sostegno del ragazzo nel riconoscere il problema, aiutarlo dandogli gli
strumenti per fronteggiarlo, per trasformare le difficoltà in risorse e sostenendolo nel processo di
accettazione.
Ogni professionista deve necessariamente far comprendere, qualunque sia la diagnosi, al suo paziente che
la persona non coincide con il suo disturbo o con la sua difficoltà.